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Dall’e-commerce al gaming online, i settori non colpiti dalla pandemia

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L’avvento della pandemia ha causato, senza alcun dubbio, una forte frenata all’intera economia del nostro paese e di tutti i paesi del mondo. Una recessione di portata globale che non si vedeva dai tempi del secondo conflitto bellico, i cui segni, secondo alcuni esperti, saranno ancora più evidenti il prossimo anno, quando alcune misure – come ad esempio il blocco dei licenziamenti – andranno definitivamente in soffitta.

Sarà in quel momento che si potrà constatare se le misure intraprese a livello europeo e nazionale saranno efficaci, evitando che migliaia di persone restino senza un lavoro e l’economia subisca un’ulteriore frenata. Perché se è scontato, dopo una flessione di oltre il 10%, che il PIL il prossimo anno rimbalzerà (stime italiane attorno al 4%), non è altrettanto certo che non ci saranno strascichi a livello sociale in tema di mantenimento dei posti di lavoro.

Il boom dell’e-commerce durante il lockdown

In quest’anno funesto, tuttavia, alcuni settori hanno dimostrato una forte resilienza alla comparsa del virus, riuscendo a mantenere buoni livelli di business o, in alcuni casi, aumentando considerevolmente il proprio fatturato. Ed il mondo del web, in tal senso, ne è l’esempio più lampante.

Il caso più eclatante, in tal senso, è rappresentato da Amazon, il colosso statunitense del commercio elettronico che, complici le misure di distanziamento sociale e la susseguente chiusura di svariate attività commerciali, è diventato un vero e proprio punto di riferimento.

In questi mesi, Amazon ha triplicato i propri guadagni, rappresentando, spesso, l’unico canale, assieme ad eBay, al quale i cittadini si sono potuti rivolgere per acquistare beni durante il primo, durissimo, lockdown. Non è casuale, quindi, che nella classifica degli uomini più ricchi il suo CEO e fondatore, Jeff Bezos , sia al primo posto ed abbia superato addirittura l’inventore di Microsoft, Bill Gates.

L’e-commerce, quindi, è stato un settore economico che, paradossalmente, ha aumentato il proprio volume d’affari proprio grazie al coronavirus. Ed anche nei mesi antecedenti al secondo lockdown, nonostante la rinnovata possibilità di potersi recare nei punti vendita “fisici”, è riuscito a mantenere intatto il proprio business: gli italiani, quindi, hanno percepito quanto sia comodo, e spesso conveniente, vedersi recapitato il bene desiderato direttamente al proprio domicilio.

Anche altri settori del web, però, sono riusciti a reggere l’onda d’urto del virus. È inutile negare come durante il primo lockdown, complice il tanto tempo rinchiusi nel proprio domicilio, internet abbia rappresentato una sorta di “amico” col quale trascorrere le proprie giornate. Il boom di iscritti a Netflix è un esempio evidente: milioni di italiani hanno trascorso parte del loro tempo divorando le serie televisive proposte dal colosso di origine canadese.

La voglia di evasione durante la quarantena obbligatoria

Anche i siti di informazione, per citare un altro caso, hanno visto letteralmente aumentare il numero dei visitatori, desiderosi, a ragion veduta, di reperire notizie sull’andamento della pandemia e di come comportarsi adeguatamente per evitare il contagio: nei giorni più caldi del lockdown, alcuni siti di news sono andati in tilt per l’elevato numero di ingressi.

Durante il lockdown, però, gli italiani non si sono concentrati solo nell’acquisto di beni o nella ricerca di informazioni, di qualsiasi genere, sul coronavirus. Specie dopo le prime settimane, la voglia di spensieratezza e leggerezza, in quel momento decisamente indispensabile per combattere l’ansia dell’avvento della pandemia, ha iniziato ad animare, poco a poco, lo spirito degli abitanti del Belpaese.

Ed in attesa che si potessero nuovamente incontrare amici, amanti o fidanzate, molti uomini italiani hanno deciso di trascorrere qualche ora all’insegna del divertimento più stuzzicante e divertente. Ed oltre alla tradizionale visione di qualche filmato hard, moltissimi italiani hanno provato, con enorme soddisfazione, le webcam hot delle professioniste del mondo dell’eros, come le escort a Torino piuttosto che le camgirls di Milano.

Tra i giovanissimi, invece, è cresciuta, vistosamente, la febbre dei giochi online, con appassionanti sfide disputate al proprio videogame preferito, spesso gareggiando contro utenti provenienti dall’altro angolo del pianeta. Ed anche in questo caso, così come quanto avvenuto nel caso dell’e-commerce, il fenomeno è rimasto stabile anche al termine del lockdown.