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Investimenti e benessere, su cosa investono gli italiani

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Il Belpaese è destinato ad avere un incremento degli investimenti? A quanto sembra, il PIL crescer, ma non si sa se di pari passo con il benessere dei cittadini.

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C’è benessere in Italia?

Il Fmi ha aggiornato il World Economic Outdook e conferma che l’Italia dovrebbe crescere più del previsto. Si è passati da un +0,8% di un paio di mesi fa a un +1,3%. Ma tra i Paesi del G7 facciamo da materasso, nonostante la boccata di ossigeno, però la speranza è l’ultima a morire. Anche perché i dati non mettono in evidenza il benessere, inteso come condizione di vita delle persone. La crescita della ricchezza nazionale e l’incremento degli investimenti non significano certamente che le persone siano felici, e a dimostrazione di questo basta analizzare la casistica mondiale. E’ un dato di fatto: nonostante Migliori-investimenti.com sia preso d’assalto allo scopo di avere un consiglio o una illuminazione su cosa investire per aumentare il proprio profitto, sembra che il Belpaese, o almeno chi ci abita, stia peggio di prima.

PIL in rialzo, ma pochi ricchi

E’ mai capitato un caso del genere, ovvero che una Nazione, nonostante cresca economicamente, abbia abitanti con poco benessere? L’Italia ha dei numeri spaventosi riguardo la povertà e l’esclusione sociale e ce li fornisce l’ISTAT, con cinque milioni di cittadini ridotti a una condizione di povertà assoluta, il 100% rispetto a 10 anni fa, con relativa esclusione dal poter usufruire di beni e servizi primari. Si parla di un milione e 619mila famiglie in queste condizioni, mentre quelle con povertà relativa sono otto milioni circa. La ripresa sarebbe iniziata da due anni, mentre il PIL è caduto tre anni consecutivi, ovvero il triennio 2012-2014. C’è qualcosa che non torna, o è solo apparenza. Esiste una semplice spiegazione, ovvero la crescita dei volumi dell’export ha fatto sì che il PIL risalisse in maniera costante dal 2012. Questo perché il Belpaese è esportatore netto in Europa, terzo posto dopo colossi come Germania e Paesi Bassi. Il giro d’affari fa parte del 25% del prodotto interno lordo e, con l’impennata delle esportazioni, l’economia dovrebbe ancora essere in fase di recessione.

Export e Made in Italy in aumento

Per togliere ogni dubbio, basta visionare un grafico qualsiasi con i dati relativi all’andamento della domanda interna in Italia, dei consumi, dell’inflazione: se l’export è in alto e l’inflazione sotto la soglia accettabile, il successo del Made in Italy all’estero non giova in patria. Anche perché i vari prodotti agroalimentari, di moda e, soprattutto, armi, dipende anche dal basso potere di acquisto delle famiglie italiane. Salari bassi, domanda interna debole e crescita delle esportazioni sono un modello di sviluppo che mette in evidenza la svalutazione competitiva del lavoro, dove gli alti livelli di disoccupazione e il precariato fanno molto bene la loro parte. Secondo gli economisti, la ricchezza in Italia sta aumentando, ma saranno in pochi a godersela. Dati risalenti al 2016 il 20% degli italiani più ricchi deteneva il 70% della ricchezza nazionale, mentre un altro 20% aveva l 17,6%. I più poveri, ovvero il restante 60%, avevano a disposizione solo il 13,3% della ricchezza del Paese.