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Materiali ferrosi: quali sono e come vengono classificati

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ferro

I materiali ferrosi sono costituiti da diverse componenti, quali possono essere per esempio gli acciai, le ghise, i tubolari e le lamiere. Ma che differenza c’è fra questi elementi? Partiamo dal presupposto che le leghe che derivano dalla composizione di ferro e carbonio vengono definite acciai, se hanno un contenuto di carbonio fino al 2%. Al contrario, se si supera questa percentuale, i materiali ferrosi in oggetto si definiscono ghise. Le lamiere, invece, costituiscono dei semilavorati metallici a forma piana, in cui la larghezza e la lunghezza sono prevalenti rispetto allo spessore. Cerchiamo di saperne di più su questi materiali ferrosi che trovano largo impiego anche a livello industriale.

Indice Articolo

La classificazione delle lamiere

Fra i materiali ferrosi le lamiere trovano diversi utilizzi, che vale la pena considerare anche in base alla loro classificazione. Innanzitutto chiariamo subito il fatto che le lamiere possono differire anche per quanto riguarda il materiale in cui sono realizzate.

Quindi ci possono essere lamiere in acciaio al carbonio, in acciaio inossidabile e poi ancora di alluminio, di rame, ottone, di stagno, di piombo. La loro forma può essere di vario tipo, infatti a questo proposito distinguiamo le lamiere a forma liscia, forata, stirata, ondulata.

Il processo produttivo può essere a caldo o a freddo. Le lamiere si distinguono anche in base alla loro finitura superficiale o al loro rivestimento. In questo senso troviamo materiali zincati, lucidi, satinati, laccati, stagnati, piombati, ramati.

Gli utilizzi delle lamiere

In base al materiale in cui sono realizzate, le lamiere possono trovare impieghi differenti. Per esempio le lamiere in acciaio e alluminio vengono usate soprattutto nella carpenteria metallica e nelle costruzioni meccaniche.

Le lamiere realizzate in rame vengono utilizzate in particolare nel settore elettrico e in quello elettromeccanico. Le lastre in ottone sono sfruttate soprattutto a livello decorativo, nell’arredamento, nell’oggettistica, ma anche nell’idraulica. Le lamiere in bronzo, invece, vengono utilizzate soprattutto nell’industria alimentare e in quella chimica.

La classificazione degli acciai

Ma fra i materiali ferrosi dobbiamo ricordare, come abbiamo già specificato precedentemente, anche gli acciai. In base alla percentuale di lega, gli acciai vengono classificati in tre distinte categorie: acciai non legati, acciai a basso tenore di lega, acciai ad alto tenore di lega (la soglia di distinzione è rappresentata dal 5%).

Se vogliamo essere più precisi dobbiamo chiarire quali sono le differenze fra gli acciai a basso tenore di lega e quelli ad alto tenore. I primi hanno delle proprietà simili a quelle degli acciai non legati, tuttavia dal punto di vista tecnico risultano migliorate alcune caratteristiche, come ad esempio la temprabilità e la resistenza al calore.

Gli acciai ad alto tenore di lega, invece, di solito vengono utilizzati in relazione a delle proprietà speciali che possiedono, come la resistenza all’ossidazione.

La truciolabilità in base al contenuto di carbonio

Consideriamo, per quanto riguarda la proprietà della truciolabilità, il contenuto di carbonio degli acciai, chiarendo fin da subito che, fra le componenti fondamentali di quegli acciai che hanno un tenore di carbonio pari a C minore di 0,8%, c’è la ferrite, che si contraddistingue per la bassa durezza e per la grande deformabilità.

Ed è proprio la ferrite che vogliamo considerare nel suo comportamento durante la lavorazione con asportazione del truciolo. In particolare la ferrite può causare qualche difficoltà per vari motivi, come la sua tendenza ad incollarsi sull’utensile, a causa della formazione dei cosiddetti trucioli a nastro discontinui e per la scarsa qualità della superficie.

In ogni caso non è soltanto la ferrite a determinare questi ostacoli, perché anche altri componenti, come per esempio la perlite, possono creare una forte usura d’abrasione durante la lavorazione con asportazione del truciolo.